PESCATORI, SPECIE PROTETTA

Alle 12.20, mentre preparo il pranzo, seguo spesso la trasmissione su Rai 3, “FUORI TG”.  Dura solo 20 minuti, ma tratta argomenti interessanti, ponendo spesso punti di riflessione.
Vi segnalo la puntata del 10 maggio che potete rivedere sul loro sito. Questo l’argomento trattato: “PESCATORI, SPECIE PROTETTA.
Cerco sempre di inserire il pesce nel nostro menù almeno una volta in settimana, ma sono spesso indecisa quale pesce prendere, anche perché non so’ cucinarlo. Ogni 15 giorni almeno c’è la trota! …che non è un pesce in via di estinzione, che non viene dallo “sfruttamento delle risorse nei paesi del terzo mondo” e che so’ in che maniera viene allevato (pensate al Pangasio!!). Questi aspetti vengono ben evidenziati in uno dei servizi proposti.
Vi invito a vedere il replay sul sito Rai e, se avete qualche informazione, consiglio o ricette…ben vengano.
Roberta Gianni
TRATTO DAL BLOG DI FUORI TG
Mag10

Pescatori, specie protetta

ore16:19

pescatoriLa crisi della pesca è talmente grave che si identifica con la fine di un’epoca. Un ciclo si chiude, e le associazioni dei pescatori organizzano progetti di pesca turismo, servizi ambientali, o didattici, che però richiedono finanziamenti e sostegni per l’assunzione di  giovani al di sotto dei quarant’anni.

Non molti ragazzi vogliono fare i pescatori. E comunque non ci sarebbe lavoro, i pescherecci di una volta sono sorpassati da metodi di pesca industriale, che dominano il mercato e possono diventare  aggressivi per l’ambiente. L’economia ittica deve cambiare, ma non si vede in quale direzione.

Le iniziative didattico-educative fanno pensare ai piccoli pescatori e ai loro prodotti come a delle attrazioni per turisti, oppure come a specie da proteggere, a rischio estinzione. E invece è da qui che deve partire la rinascita, e siamo noi consumatori, nel tempo, a poter fare la differenza. Il mare italiano ha già esaurito la quota di pescato fissata per il 2013, e siamo solo a maggio. In Adriatico non si pescano più acciughe, questo è un segnale della sofferenza dei nostri mari.

Se ci abituassimo a consumare specie ittiche diverse dai pesci-bistecca, quelli facili da cucinare perché senza lisca, in qualche modo potremmo influire sul futuro mercato. Cosa scegliere? Il pesce che coniuga la eco-sostenibilità con la tutela della salute è quello che nasce e completa in suo ciclo di vita in un tempo breve, e non raggiunge una grossa taglia: saraghi, triglie, sgombri, aringhe, sardine, acciughe, sogliole. Sono pesci che riescono a riprodursi prima di essere pescati, e non hanno il tempo di accumulare una quantità significativa di metalli nell’arco della vita.

Certo, non tutto dipende dalle nostre scelte. C’è l’inquinamento, e c’è il riscaldamento globale. Ma insomma, qualcosa anche noi possiamo fare.

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