L’avventura di Camporbiano (parte settima)

Ogni agricoltore sa che, oltre ai campi e agli animali, per una fattoria sono indispensabili le attrezzature. Quando siamo arrivati a Camporbiano trovammo due vecchi trattori di oltre vent’anni e alcuni attrezzi malconci come una seminatrice, un erpice, una falciatrice, un aratro, un carretto,… Per noi era già tanto: si poteva cominciare!! Dovevamo imparare tutto: quando usarli, come usarli, come regolarli ma soprattutto dovevamo imparare a evitare le rotture e le conseguenti riparazioni che avevano costi esorbitanti, questa necessità ci è sicuramente servita per sviluppare l’attenzione e la concentrazione per evitare gli errori. Con i primi animali ben presto iniziò la produzione di quello che i contadini possono considerare “l’oro nero”: il letame! I campi ne avevano proprio bisogno e senza carro spandiletame non ci restava che spanderlo a mano con la forca … ettari e ettari con Patrizia che guidava il trattore e in due dietro sul carro a distribuirlo. Quando riuscimmo ad acquistare lo spandiletame fu un sogno! Non parliamo poi dell’imballatrice per il fieno, ne avevamo comprata una vecchia che faceva le classiche piccole balle rettangolari e funzionava anche male, avevamo decine di ettari di fieno e quel tipo di balle erano da movimentare tutte a mano e noi eravamo in tre!! In primavera, per il primo taglio, lavoravamo dall’alba alla notte saltando anche i pasti e inesorabilmente più di una volta la pioggia vanificava tutto inzuppando e rovinando oltre che il fieno ancora steso anche quello che era già pressato ma non ancora al coperto… a sistemare stalla e case potevamo aspettare ma a dare da mangiare agli animali no, così acquistammo la rotopressa e in effetti ci cambiò la vita, sulle grosse balle cilindriche infatti la pioggia scivolava via e per spostarle si usava il trattore! Fare molte esperienze come queste ci ha insegnato ad apprezzare ogni piccolo miglioramento che riuscivamo a raggiungere, e ci ha dato soddisfazioni inaspettate.

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