Camporbiano (parte 8)

Venticinque anni fa biologico, vendita diretta, filiera corta, chilometro zero … erano concetti per lo più sconosciuti e così quando iniziammo a raccogliere i primi frutti della terra (cereali, fieno, uva,…) ci rendemmo conto di quanto fosse difficile venderli fuori da quelli che erano i normali sbocchi per i contadini: consorzi agrari e commercianti all’ingrosso. L’agricoltore era (ed è) in una posizione di sudditanza, il prezzo viene imposto: “se ti va bene ok altrimenti compro da altre parti”. Per non parlare dei pagamenti per i quali era necessario aspettare mesi. Che tu producessi senza prodotti chimici o no era lo stesso tanto andava tutto nel medesimo mucchio. Pensammo subito che così non si poteva avere un futuro. Dovevamo trovare nuove strade. Dovevamo fare in modo che chi iniziava a cercare cibi sani li potesse trovare. Piano piano iniziammo a vendere il grano duro a uno dei primi pastifici bio artigianali in Veneto, il grano tenero a degli amici che avevano rilevato un antico mulino a Treviso, l’uva, appena avuto il marchio biodinamico, potemmo venderla ad una ditta tedesca che ne faceva succo. Quando poi allargammo l’orto per le verdure iniziammo a collaborare con degli amici che avevano affittato un piccolo capannoncino a Conegliano TV, ci dissero “… voi coltivate e noi ci occupiamo di vendere.” Fare biologico allora era sì una battaglia contro tutto e tutti ma c’era, tra i pochi che lo facevano, uno spirito di squadra. Ormai 18 anni fa iniziarono i primi GAS (gruppi di acquisto) al nord e subito iniziammo a collaborare con loro, per vederne nascere in toscana dovevamo aspettare ancora anni. Oggi la stragrande parte di quello che produciamo lo riusciamo a vendere direttamente alle famiglie e siamo riusciti a fare a meno anche dei grossisti bio. A proposito, l’attività dei ragazzi del capannoncino di Conegliano con gli anni è molto cambiata adesso si chiama Ecor, è il più grande grossista bio in Italia, controlla i negozi Natura Sì, ha assorbito innumerevoli attività ed è un vero e proprio colosso commerciale, per fortuna da anni non abbiamo più bisogno di vendergli niente e questo grazie ai Gas e a tutte le persone sensibili ad una agricoltura etica che in questi anni ci hanno sostenuto.

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